Verso una Svizzera senza tabacco né nicotina
L’Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo (AT Svizzera) è il centro di competenza per la prevenzione del tabagismo in Svizzera. Quale organizzazione mantello in questo ambito, AT Svizzera conta oggi tra i suoi aderenti oltre 50 associazioni. Essa offre ai suoi membri una vasta rete di esperte e esperti, e fornisce loro conoscenze specialistiche sul controllo e la prevenzione del tabagismo. Con i suoi servizi, che sono fondati su dati scientifici consolidati, e la sua rete di contatti, che conta tutti i principali enti attivi su questo fronte, la nostra associazione si impegna per fare in modo che la popolazione svizzera possa vivere in buona salute e liberarsi dalla dipendenza dal fumo. Al contempo, AT Svizzera offre il suo aiuto alle persone che desiderano smettere di fumare e disintossicarsi dalla nicotina.
Purtroppo, gran parte della popolazione svizzera considera ancora «normale» il consumo di prodotti di tabacco e di nicotina. Pertanto, un importante asse strategico di AT Svizzera è attirare l’attenzione su questo aspetto e rimetterlo in discussione (denormalizzazione del consumo). Un’altra priorità del nostro lavoro è la protezione dei giovani: AT Svizzera vorrebbe riuscire a persuadere chi fuma che la migliore soluzione è senz’altro smettere. Infine, la nostra associazione mira a rafforzare la protezione di tutta la popolazione dal fumo passivo.
10.11.2022 |News
Praxis Mag: un commento di L. Ruggia sulle sigarette convenzionali e le sigarette elettroniche
Nell’ultimo numero di «PraxisMag» (ottobre 2022), la rivista per la medicina di base, la medicina interna e la pediatria, il direttore di AT Svizzera Luciano Ruggia commenta i risultati di un recentissimo studio statunitense sul consumo combinato di sigarette elettroniche e sigarette convenzionali (Dai et al., 2022).
Un recentissimo studio statunitense su larga scala (Dai et al., 2022) ha analizzato il comportamento dei partecipanti per quanto riguarda il fumo in generale e le sigarette elettroniche in particolare, giungendo alla conclusione che abbandonare il consumo di sigarette convenzionali o il consumo misto (sigaretta convenzionale + sigaretta elettronica) per passare al consumo esclusivo di sigarette elettroniche contribuisce a ridurre i danni (harm reduction).
Una sigaretta elettronica monouso gettata a casaccio su una spiaggia di Ginevra
Nel suo commento, il direttore Luciano Ruggia spiega, tra l’altro, a che cosa si riferiva originariamente il termine «riduzione del danno», adottato nel contesto della crisi dell’eroina degli anni 80, e invita a riflettere sull’epidemia di sigarette elettroniche in una prospettiva di salute pubblica, così come sulle implicazioni che essa comporta per la Svizzera, in particolare per la salute dei bambini e degli adolescenti.
L’articolo apparso su PraxisMag (in tedesco)
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