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06.04.2023 |News

I piazzali delle scuole svizzere travolti da uno tsunami di nicotina

Nei 30 giorni precedenti il sondaggio, una/un quindicenne su tre ha consumato almeno un prodotto a base di tabacco o nicotina. Le percentuali più alte sono state registrate con le sigarette elettroniche. Su incarico dell’Ufficio federale della sanità pubblica, lo scorso anno Dipendenze Svizzera ha condotto a livello nazionale lo studio rappresentativo HBSC (Health Behaviour in School-aged-Children) sulla salute dei giovani in età scolastica, ossia tra 11 e 15 anni.

La politica federale di prevenzione del tabagismo fallisce miseramente

I dati appena pubblicati sull’evoluzione del consumo di tabacco e nicotina tra i giovani sono più che preoccupanti. L’improvvisa comparsa, in parte durante la pandemia di COVID 19, di nuovi prodotti a prezzi stracciati quali le sigarette elettroniche (soprattutto quelle usa e getta), lo snus e le bustine di nicotina, ha sin da subito destato inquietudine. La domanda ora è: ma come si è potuti arrivare a questo punto? A parte il fatto che per quanto riguarda la prevenzione del tabagismo, il ritardo della politica svizzera è più che palese (e chi è causa del suo mal, pianga sé stesso), in sostanza le ragioni di questo fallimento sono due. Innanzitutto, un Parlamento debole tenuto saldamente in mano da un’industria del tabacco senza scrupoli, così che la Svizzera non si è ancora dotata di una legislazione sui prodotti del tabacco degna del nome: non prima dell’estate 2024, ossia con un ritardo di 20 anni rispetto ai nostri vicini europei, entrerà finalmente in vigore una legge federale sui prodotti del tabacco – ma ridotta ai minimi termini e ampiamente inadeguata. In secondo luogo, la strategia di salute pubblica dispiegata dalla Confederazione per lottare contro il tabagismo è andata man mano disgregandosi e ora non è più che un vago rumore di fondo appena percettibile.

È urgente adottare misure rapide e rigorose per proteggere la popolazione più giovane. In caso contrario, i dati che verranno raccolti tra cinque anni dal prossimo studio HSBC saranno con ogni probabilità ancora più gravi. I problemi sono noti, ma lo sono anche le soluzioni. Ora occorre intervenire in modo deciso.

In questo contesto, è allarmante che il Consiglio degli Stati sia riuscito, a metà marzo, a votare un’imposta sulle sigarette elettroniche anch’essa ridotta ai minimi termini e si sia rifiutato di aumentare la mini-imposta che grava attualmente sullo snus. Eppure vi sono prove scientifiche innegabili che il rincaro dei prezzi sui prodotti del tabacco ha un effetto preventivo, soprattutto tra la popolazione più giovane.

Le cifre dello studio HBSC

Nei 30 giorni precedenti il sondaggio il 37.7% dei ragazzi e il 34.7% delle ragazze hanno consumato un prodotto contenente tabacco o nicotina. Nel 2022, il 7% dei ragazzi e il 6% delle ragazze di 15 anni hanno fumato sigarette convenzionali per almeno 10 giorni dei 30 che hanno preceduto il sondaggio.

Le quindicenni recuperano terreno rispetto ai coetanei (sigarette elettroniche, prodotti a tabacco riscaldato, snus):
Secondo i dati raccolti nel 2018, il 20.6% dei quindicenni aveva consumato sigarette elettroniche nei 30 giorni precedenti il sondaggio. Tra le ragazze, questa percentuale era del 12.9%. Nel 2022 queste cifre sono, rispettivamente, del 25.1% per i ragazzi e del 25% per le ragazze. Per quanto riguarda i prodotti di tabacco riscaldato, i tassi sono più che triplicati. Lo snus è stato consumato almeno una volta dal 13% dei quindicenni nei 30 giorni precedenti il sondaggio, ossia il doppio rispetto al 2018, e si registra un aumento significativo anche tra le ragazze della stessa età, passate dall’1% al 6%.

Ora la politica deve intervenire

Tra il 2010 e il 2014 si era registrato un calo, ma nel 2022 le cifre sono nuovamente aumentate.

I giovani cominciano a provare sostanze psicoattive ben prima di quanto facevano un tempo e oggi trovano sul mercato anche nuovi prodotti – tutto questo parallelamente a un consumo di sigarette che non accenna a diminuire. Le sigarette elettroniche o lo snus si stanno diffondendo e il loro consumo va assolutamente fermato. Occorrono con urgenza interventi normativi per ridurre l’attrattiva di questi prodotti e renderne difficile l’accesso. In altre parole, occorre:

  • applicare in modo rigoroso l’iniziativa «Giovani senza tabacco»;
  • introdurre l’imballaggio neutro per tutti i prodotti; e
  • aumentare i prezzi.

I giovani, una fascia di popolazione particolare

Nella popolazione adolescente il consumo di sostanze psicoattive costituisce un problema particolare. Il corpo è ancora in crescita ed è più vulnerabile ai danni che questo consumo comporta. Inoltre, chi inizia a consumare in gioventù corre un rischio maggiore di sviluppare, con il tempo, una dipendenza. Questa fascia di popolazione va pertanto protetta con misure strutturali a diversi livelli, ossia: pubblicità, accesso ai prodotti, prezzi, confezioni e utilizzazione di aromi.

In particolare occorre:

rendere questi prodotti meno attrattivi, ossia:

  • vietare nel mdo più assoluto qualsiasi forma di pubblicità rivolta ai giovani, soprattutto sui social e su Internet;
  • ridurre frtemente il margine di manovra del marketing (design, confezioni, punti vendita, supporti pubblicitari e così via);
  • vietare la presenza visibile di questi prdotti nei punti vendita accessibili alle persone minorenni;

rendere difficile l’accesso a questi prodotti, ossia:

  • autrizzare la vendita di prodotti a base di nicotina e tabacco solo su licenza, con la possibilità per le autorità di revocare tale licenza con facilità e di comminare multe elevate (effetto deterrente);
  • rincarare frtemente il prezzo di tutti i prodotti attraverso una tassazione efficace (per le sigarette, in particolare, va introdotto un prezzo minimo di 20 fr. al pacchetto; ma la misura deve toccare anche altri prodotti);
  • vietare la vendita di questi prdotti alle persone minorenni e sorvegliare il rispetto di questo divieto;

migliorare la prevenzione rivolta alla popolazione giovane, ossia:

  • finanziare maggirmente la prevenzione, raddoppiando le risorse destinate al Fondo per la prevenzione del tabagismo (FPT);
  • sviluppare servizi di prevenzine specifici per i giovani, in particolare per i giovani provenienti da ambienti socialmente svantaggiati e per i giovani migranti.

Il rapporto completo è accessibile qui:

https://bit.ly/3nsUiv7

La scheda riassuntiva è accessibile qui:

https://bit.ly/3ZCiitb

 

LO STUDIO HBSC

HBSC (Health Behaviour in School-aged-Children) è uno studio internazionale condotto in oltre 50 Paesi sotto l’egida dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS-Europa). Da oltre 30 anni, Dipendenze Svizzera sonda i comportamenti delle ragazze e dei ragazzi del nostro paese per quanto riguarda la salute, compreso il consumo di sostanze. Al sondaggio nazionale del 2022 hanno partecipato 636 classi per un totale di 9’345 giovani in età scolastica (11 – 15 anni). Lo studio è finanziato dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) e dalla maggior parte dei Cantoni.

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