Cannabinoidi sintetici: una minaccia nelle sigarette elettroniche vendute in Svizzera

Il mercato della nicotina e della cannabis evolve rapidamente, mosso da strategie industriali opache e aggressive. Dopo il boom delle sigarette elettroniche e delle bustine con sali di nicotina, e la comparsa in questi stessi prodotti di analoghi della nicotina, incombe ora una nuova minaccia, ossia la presenza, nelle sigarette elettroniche commercializzate in Europa, di cannabinoidi sintetici (synthetic cannabinoid receptor agonists SCRAs, in italiano: agonisti sintetici dei recettori cannabinoidi).

di Luciano Ruggia

Da un recente studio scientifico condotto nel Regno Unito e pubblicato nel giugno 2025 emerge che i giovani consumano, spesso inconsapevolmente, sostanze potenti e tossiche che non hanno nulla a che vedere con la nicotina o la cannabis naturale (sottolineiamo qui che naturale non significa necessariamente buono per la salute).

In Svizzera, dove circolano le stesse marche di sigarette elettroniche, attualmente non è esercitato alcun controllo sistematico. Sul mercato dei prodotti a base di nicotina, che già non è regolamentato, giunge così una combinazione pericolosa e ancor più suscettibile di indurre dipendenza. Grazie ai ricercatori britannici, abbiamo ottenuto l’elenco delle marche di sigarette elettroniche analizzate nel loro studio: la maggior parte è in vendita anche sul mercato svizzero, sia i modelli a sistema aperto (vaporizzatori ricaricabili) sia i modelli a sistema chiuso (sigarette elettroniche usa e getta oppure a capsule).

Regno Unito: cannabinoidi sintetici nelle sigarette elettroniche confiscate a scuola

Una squadra di ricercatori britannici ha analizzato 122 sigarette elettroniche confiscate in 27 scuole medie e superiori in Inghilterra e ha scoperto che quasi un quinto (17.4%) conteneva cannabinoidi sintetici (SCRA). In oltre tre quarti delle scuole (77.8%) è stato rinvenuto almeno un dispositivo contaminato. Le concentrazioni misurate, che giungono fino a 3.6 mg/ml, sono sufficientemente elevate da provocare effetti psicoattivi potenti, imprevedibili e pericolosi. Da questo studio emerge che molti adolescenti, persuasi di consumare solo nicotina o cannabis, in realtà inalano droghe sintetiche potenti e imprevedibili, ciò che costituisce un grave rischio per la salute, in gran parte ignorato dalla regolamentazione e dalla prevenzione (Cozier et al. 2025).

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Image 1 : Il Prof. Chris Pudney e il suo team hanno testato 1.923 prodotti da svapo confiscati nelle scuole in Inghilterra. (source: https://www.bath.ac.uk/announcements/up-to-1-in-4-vapes-confiscated-in-schools-contains-spice-and-these-are-pushed-on-social-media

Nel 2024 una squadra di ricercatori dell’Università di Bath ha analizzato sigarette elettroniche confiscate in 38 scuole inglesi, constatando che circa una su sei conteneva cannabinoidi sintetici (sovente detti «spice»), mentre solo l’1% conteneva THC. Lo studio ha messo in luce un problema ampiamente ignorato: molte e molti adolescenti credono di fumare semplici sigarette elettroniche contenenti nicotina o cannabis, ma in realtà si espongono a droghe sintetiche ben più potenti e pericolose. I ricercatori hanno sottolineato l’urgenza di rafforzare la regolamentazione e il controllo di un mercato dove circolano prodotti contenenti sostanze illegali e tossiche, oltretutto accessibili ai giovani (University of Bath 25/07/2024).

Un mercato nero online strutturato

Nel 2024 Gould et al. hanno condotto uno studio sistematico nel Regno Unito sulla possibilità di acquistare online sigarette elettroniche e prodotti analoghi contenenti cannabinoidi sintetici, recensendo ben 62 siti web che mettono in vendita non meno di 128 marche diverse di liquidi contenenti SCRA, spesso commercializzati con confezioni invitanti, azioni promozionali all’ingrosso e opzioni di consegna discreta. Sebbene presentati come prodotti «non destinati al consumo umano» o «destinati solo a scopi scientifici», tutto indica che questi liquidi, in realtà, sono venduti e acquistati per essere consumati in un contesto ricreativo. Lo studio in questione mette in luce l’esistenza di un mercato strutturato, transnazionale e di difficile controllo, che sfugge in gran parte alla regolamentazione e favorisce la diffusione tra i giovani di sostanze potenti e pericolose. (Gould, Dargan et Wood 2024)

In Svizzera, il mercato online delle sigarette elettroniche riesce a sottrarsi facilmente a qualsiasi controllo efficace. La maggior parte dei siti si limita a chiedere all’utente la sua età. Basta rispondere, con un semplice clic, di essere maggiorenne e non si sarà più confrontati ad alcuna verifica. Malgrado AT Svizzera abbia già segnalato più volte alle autorità federali e cantonali che oltre un centinaio di siti Internet vendono apertamente sigarette elettroniche illegali – vanno considerate tali poiché superano il limite stabilito dalla legge per quanto concerne il volume di liquido contenente nicotina (2 ml) o la sua concentrazione (20 mg/ml) – non è stata adottata alcuna misura concreta di restrizione o di controllo per arginarne il commercio. (AT Schweiz 2024) Di conseguenza, ci si può aspettare, da parte delle autorità, una reazione diversa nel caso ancor più preoccupante dei cannabinoidi sintetici?

Quali rischi per la salute?

A differenza del THC, che agisce come un agonista parziale dei recettori cannabinoidi CB1, la maggior parte dei cannabinoidi sintetici (SCRA) si comporta come un agonista completo, ciò che ne spiega gli effetti molto più potenti e imprevedibili. Nel quadro di studi clinici e resoconti di salute pubblica sono stati rilevati effetti acuti gravi, tra i quali agitazione, ansia, allucinazioni, convulsioni e disturbi cardiaci. Casi di insufficienza renale acuta sono stati inoltre documentati dai Centers for Disease Control (CDC) negli Stati Uniti (Acute kidney injury associated with synthetic cannabinoid use--multiple states, 2012 2013) e un numero crescente di decessi legati agli SCRAs è stato riportato. (Alzu'bi et al. 2024) Questi dati confermano che i cannabinoidi sintetici presentano un profilo di rischio ben più elevato rispetto alla cannabis naturale e costituiscono un grave pericolo per la salute pubblica (Tait et al. 2016).

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Image 2 : Alzu'bi, Ayman; Almahasneh, Fatimah; Khasawneh, Ramada; Abu-El-Rub, Ejlal; Baker, Worood Bani; Al-Zoubi, Raed M. (2024) The synthetic cannabinoids menace: a review of health risks and toxicity. In : European journal of medical research, vol. 29, n° 1, p. 49. DOI: 10.1186/s40001-023-01443-6.

Attualmente gli effetti di un consumo combinato di cannabinoidi sintetici e nicotina, in particolare se si tratta di analoghi della nicotina quali la 6-metil-nicotina (6-MN, v. oltre), non sono noti e, a nostra conoscenza, non sono stati oggetto di alcuno studio scientifico sistematico. Una totale assenza di dati che sarebbe già preoccupante di per sé, ma oltretutto, considerata la doppia stimolazione delle basi neurobiologici della dipendenza – da un lato il sistema endocannabinoide via i cannabinoidi sintetici (agonisti completi CB1/CB2), dall’altro i recettori nicotinici dell’acetilcolina (nAChR) via la nicotina e i suoi analoghi – è anche legittimo temere conseguenze notevolmente più gravi. In altre parole, pur se mancano prove empiriche è ragionevole sospettare che questa combinazione possa accentuare la dipendenza e aggravare i rischi per la salute associati al consumo di questi prodotti (European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction 2021).

Un fenomeno che non risparmia la Svizzera

Purtroppo, la Svizzera non è risparmiata da questo fenomeno. Le marche di sigarette elettroniche nelle quali i ricercatori britannici hanno rilevato la presenza di cannabinoidi sintetici circolano anche sul nostro mercato e possono essere acquistate nei chioschi, in commerci specializzati e, soprattutto, sulle piattaforme di vendita online. Tuttavia, contrariamente a quanto avviene già in diversi paesi limitrofi, sembra che le autorità sanitarie non sottopongano ad alcun controllo sistematico la composizione effettiva delle sigarette elettroniche vendute in Svizzera. Questa noncuranza significa che i consumatori, in particolare i giovani, acquistano e inalano prodotti che potrebbero contenere sostanze psicoattive sintetiche estremamente potenti, e questo senza essere né informati né protetti in alcun modo. È molto probabile che le sigarette elettroniche che circolano in Svizzera contengano già cannabinoidi sintetici, senza che ciò sia stato rilevato o comunicato pubblicamente. In altre parole, il nostro paese soffre di una totale mancanza di vigilanza e avanza alla cieca di fronte a un grave rischio sanitario che minaccia innanzitutto gli adolescenti, ossia i primi consumatori di questi prodotti invitanti e a buon mercato.

Diversi paesi europei sono già intervenuti per vietare alcuni cannabinoidi sintetici rivenuti sul mercato, quali l’esaidrocannabinolo (HHC) e i suoi derivati. Queste decisioni riflettono una crescente consapevolezza politica dei pericoli legati alle sostanze in questione, ampiamente disponibili online e in commerci specializzati, e i cui effetti sono più potenti e imprevedibili rispetto a quelli della cannabis naturale.

Il caso più recente è quello dell’Irlanda, che nel luglio 2025 ha deciso di classificare l’HHC tra le sostanze che rientrano nel campo d’applicazione della legislazione sugli stupefacenti (Misuse of Drugs Act 1977). Il divieto, annunciato dal Ministero della salute, è entrato in vigore il 29 luglio 2025 e rende ora illegale la produzione, l’importazione, la vendita e il possesso di prodotti contenenti HHC (Government of Ireland 2025).

Il parallelo con gli analoghi della nicotina (6-MN)

Parallelamente alla diffusione dei prodotti nicotinici tradizionali, l’industria del tabacco e delle sigarette elettroniche si interessa attivamente alla possibilità di introdurre molecole analoghe alla nicotina (Ruggia 2025). Alcune di queste, quali l’anabasina, l’anatabina e la nornicotina, sono presenti in piccole quantità nella pianta del tabacco, ma sono note per la loro tossicità intrinseca. La nornicotina, inoltre, è un importante precursore delle nitrosammine specifiche del tabacco (TSNA), tra le quali NNN e NNK, classificate dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) come provatamente cancerogene per l’organismo umano (gruppo 1). Oltre a questi alcaloidi tradizionali, recentemente è emersa una novità inquietante: la 6-metil-nicotina (6-MN), un analogo sintetico rintracciato per la prima volta nelle sigarette elettroniche usa e getta in circolazione in Europa tra 2024 e 2025. A differenza della nicotina classica, i primi studi tossicologici su animali indicano che la 6-MN comporta, a dosi equivalenti, una neurotossicità acuta più marcata, con un profilo metabolico distinto che preoccupa ulteriormente per quanto riguarda i suoi effetti a lungo termine. Questa tendenza illustra una chiara strategia di elusione della regolamentazione: introducendo molecole «simili alla nicotina» non esplicitamente elencate nelle leggi, l’industria spera di mantenere la dipendenza dei consumatori aggirando al contempo i vincoli legali. Diversi organismi di ricerca (Jordt 2021; Jordt et al. 2023; Rutten et al. 2025) e AT Svizzera (Ruggia 2025) hanno già dato l’allarme, ribadendo che immettere sul mercato tali sostanze senza prima sottoporle ad analisi rigorose comporta un grave rischio per la salute pubblica.

La strategia dell’industria è aggirare la regolamentazione

Di fronte ai tentativi di regolamentazione e ai divieti, i produttori di sostanze che inducono dipendenza adottano una strategia ben nota, ossia l’elusione costante della legge. Nel caso dei cannabinoidi sintetici (SCRA) si assiste a una vera e propria corsa chimica: ogni volta che le autorità vietano una molecola, i fabbricanti immettono sul mercato una variante leggermente modificata, che sfuggirà temporaneamente alla lista di quelle vietate. Il fenomeno, chiamato anche «chemical whack-a-mole» (gioco chimico del gatto con il topo), è documentato da oltre un decennio dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EMCDDA), che segnala l’insorgenza a ritmo frenetico di centinaia di nuove molecole. Queste sono presentate in confezioni accattivanti, talvolta qualificate come «incenso» o «prodotti di ricerca», ma in realtà sono destinate al consumo umano e mirano in particolare ai giovani.

Nel settore della nicotina, la logica è simile ma prende un’altra forma: per i fabbricanti si tratta di introdurre analoghi nicotinici quali la 6-metil-nicotina (6-MN). Sfruttando le lacune della legislazione, che spesso copre solo la «nicotina» in senso stretto, cercano di vendere sostanze che riproducono l’effetto di dipendenza, evitando allo stesso tempo i valori soglia di concentrazione e aggirando i requisiti per l’immissione sul mercato o le restrizioni legate all’origine vegetale della molecola. Talvolta giungono persino a commercializzare i loro prodotti con la dicitura «NoNic», prendendosi gioco apertamente delle autorità e dei consumatori. Questa strategia mira a mantenere il prodotto commerciabile e allettante e, allo stesso tempo, ritardare l’intervento delle autorità sanitarie e trasferire il rischio sui consumatori.

Che si tratti di cannabinoidi sintetici o di analoghi nicotinici, il risultato è lo stesso: i consumatori – spesso adolescenti attratti dalle puff economiche e colorate – vengono ingannati ed esposti a rischi sottovalutati. Credono di consumare qualcosa di relativamente noto (nicotina o cannabis), ma in realtà inalano sostanze chimiche più potenti, più imprevedibili e potenzialmente più tossiche. Si tratta di un abuso di fiducia su larga scala, nel quale l’industria e i distributori approfittano della lentezza delle autorità di regolamentazione per imporre droghe sintetiche dentro prodotti di consumo corrente.

Raccomandazioni per la Svizzera

AT Svizzera esorta le autorità federali e cantonali ad agire senza indugio e in particolare a:

  1. Controllare immediatamente la composizione delle sigarette elettroniche vendute in Svizzera (SCRAs e analoghi della nicotina).
  2. Regolamentare per classi di sostanze (tutte le sostanze che agiscono come agonisti completi dei recettori CB1/CB2 e dei recettori nicotinici dell’acetilcolina – nAChR – e non solo THC o nicotina).
  3. Introdurre un sistema di allerta anticipata (Early Warning System, EWS), in coordinamento con l’UE e l’EMCDDA.
  4. Vietare i prodotti non conformi e sanzionare severamente gli importatori.
  5. Informare la popolazione e le scuole in particolare: spiegare che le sigarette elettroniche possono contenere droghe sintetiche molto più pericolose della cannabis o della nicotina.
  6. Consolidare la cooperazione internazionale per bloccare i canali di smercio transfrontalieri.

Per concludere

I cannabinoidi sintetici e gli analoghi della nicotina sono una nuova generazione di droghe chimiche camuffate. La loro presenza nelle sigarette elettroniche è il segno di una volontà deliberata, da parte dell’industria e delle reti parallele, di aggirare la regolamentazione e ingannare i consumatori.

Non effettuando alcun controllo, la Svizzera si mette in una posizione di grande vulnerabilità. Se le autorità non si decidono a intervenire, saremo confrontati a uno scenario analogo a quello britannico, con gravi intossicazioni tra la popolazione giovane.

AT Svizzera esige dalle autorità federali e cantonali una reazione immediata: protezione dei giovani, controllo e regolamentazione.

Acute kidney injury associated with synthetic cannabinoid use--multiple states, 2012 (2013). In : MMWR. Morbidity and Mortality Weekly Report, vol. 62, n° 6, p. 93–98.

Alzu'bi, Ayman; Almahasneh, Fatimah; Khasawneh, Ramada; Abu-El-Rub, Ejlal; Baker, Worood Bani; Al-Zoubi, Raed M. (2024) The synthetic cannabinoids menace: a review of health risks and toxicity. In : European journal of medical research, vol. 29, n° 1, p. 49. DOI: 10.1186/s40001-023-01443-6.

AT Schweiz (2024) Illegale Vapes: Behörden bleiben seit halbem Jahr untätig. En ligne : https://www.at-schweiz.ch/de/news-medien/news/illegale-vapes-behoerden-untaetig/.

Cozier, Gyles E.; Gardner, Matthew; Craft, Sam; Skumlien, Martine; Spicer, Jack; Andrews, Rachael et al. (2025) Synthetic cannabinoids in e-cigarettes seized from English schools. In : Addiction. DOI: 10.1111/add.70110.

European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (2021) Synthetic cannabinoids in Europe : a review. Luxembourg : Publications Office of the European Union (Technical report).

Gould, Allon; Dargan, Paul I.; Wood, David M. (2024) An Internet Snapshot Survey Assessing the sale of Synthetic Cannabinoid Receptor Agonists for use with Electronic Vaping Devices. In : Journal of medical toxicology : official journal of the American College of Medical Toxicology, vol. 20, n° 3, p. 271–277. DOI: 10.1007/s13181-024-01013-0.

Government of Ireland (2025) HHC (Hexahydrocannabinol) Changes to the law regarding HHC. Dublin. En ligne : https://www.gov.ie/en/department-of-health/campaigns/hhc-hexahydrovannabinol/.

Jordt, Sven E.; Jabba, Sairam V.; Silinski, Peter; Berman, Micah L. (2023) An electronic cigarette pod system delivering 6-methyl nicotine, a synthetic nicotine analog, marketed in the United States as "PMTA exempt". In : medRxiv : the preprint server for health sciences. DOI: 10.1101/2023.11.21.23298778.

Jordt, Sven-Eric (2021) Synthetic nicotine has arrived. In : Tobacco Control, tobaccocontrol-2021-056626. DOI: 10.1136/tobaccocontrol-2021-056626.

Ruggia, Luciano (2025) Alarm over the marketing of 6-methyl nicotine in disposable e-cigarettes. Swiss association for tobacco control (AT Switzerland). Bern. En ligne : https://www.at-schweiz.ch/en/at-blog/6-methyl-nicotine/.

Rutten, J. M.M.; Rorije, E.; Geraets, L.; Pauwels, CGGM (2025) Advisory values for maximum emission of nicotine and 6- methylnicotine from nicotine products without tobacco for inhalation.

Tait, Robert J.; Caldicott, David; Mountain, David; Hill, Simon L.; Lenton, Simon (2016) A systematic review of adverse events arising from the use of synthetic cannabinoids and their associated treatment. In : Clinical toxicology (Philadelphia, Pa.), vol. 54, n° 1, p. 1–13. DOI: 10.3109/15563650.2015.1110590.

University of Bath (25/07/2024) English school children unwittingly smoking spice-spiked vapes, finds University of Bath. Testing hundreds of confiscated vapes in 38 schools in England reveals 1 in 6 (16.6%) contained spice. Bath, UK. En ligne : https://www.bath.ac.uk/announcements/english-school-children-unwittingly-smoking-spice-spiked-vapes-finds-university-of-bath/?utm_source=chatgpt.com.

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