Svizzera: avvertenze sui pacchetti in ritardo di un decennio rispetto al resto del mondo

Il packaging del tabacco è stato a lungo una delle armi di marketing più potenti dell'industria: un cartellone pubblicitario in miniatura che accompagna il fumatore ovunque vada. Quando la pubblicità tradizionale è stata bandita dalla televisione, dai cartelloni pubblicitari e dalle sponsorizzazioni sportive, le aziende produttrici di tabacco hanno spostato la loro creatività e i loro budget sul pacchetto stesso, trasformandolo in uno strumento seducente per il branding, l’ambizione sociale e la negazione dei danni.

Le autorità sanitarie pubbliche, a loro volta, hanno rivendicato la stessa superficie come canale di comunicazione per la verità e la prevenzione. Negli ultimi due decenni, i pacchetti di sigarette sono diventati uno degli strumenti di educazione sanitaria più efficaci e a basso costo al mondo. Raggiungono fumatori e non fumatori, 24 ore su 24, in ogni gruppo sociale, senza fare affidamento su campagne mediatiche o interventi individuali.

Dall'inizio degli anni 2000, il movimento globale a favore delle avvertenze sanitarie illustrate e delle confezioni neutre ha subito una forte accelerazione, sostenuto dalla Convenzione quadro dell'Organizzazione mondiale della sanità per la lotta al tabagismo (FCTC), in particolare dall'articolo 11, che richiede che le avvertenze sanitarie coprano almeno il 30% - e preferibilmente il 50% o più - delle aree principali della confezione. Dall'introduzione pionieristica delle avvertenze illustrate in Canada nel 2001 alla storica implementazione del packaging neutro in Australia nel 2012, il panorama globale è passato da caselle di testo minimaliste a rappresentazioni scioccanti e a colori di malattie, dipendenza e perdita.

Il Rapporto internazionale sullo stato delle avvertenze sanitarie sui pacchetti di sigarette 2025 (2025 International Status Report on Cigarette Package Health Warnings), pubblicato nel 18 novembre 2025 dalla Canadian Cancer Society, fa il punto su questa trasformazione e rivela l'attuale gerarchia globale di progresso e inerzia. Fornisce un quadro autorevole e basato sui dati di come 212 paesi e giurisdizioni regolamentano il confezionamento del tabacco, classificandoli in base alle dimensioni delle avvertenze, alla presenza di messaggi illustrati e all'adozione di confezioni neutre o standardizzate.

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Rapporto attuale

Novità nel rapporto 2025

L'edizione 2025 dell'International Status Report on Cigarette Package Health Warnings descrive un mondo in continuo movimento, in cui il packaging è diventato una linea di fronte centrale nella battaglia contro il tabagismo e in cui l'innovazione politica si sta diffondendo più rapidamente che mai.

I risultati dimostrano sia straordinari progressi a livello globale sia persistenti lacune. Una maggioranza crescente della popolazione mondiale – il 66% – è ora protetta da avvertenze illustrate. Ciò rappresenta un aumento da 126 paesi nel 2020 a 140 paesi e giurisdizioni nel 2025, un balzo incredibile rispetto ai soli 24 paesi del 2008. In termini pratici, oltre due miliardi di persone in più sono ora esposte ad avvertenze sanitarie più forti e più visibili ogni volta che vedono o maneggiano un pacchetto di sigarette.

Decine di governi hanno ampliato le dimensioni, la visibilità e la frequenza di rotazione dei propri avvisi, riconoscendo che i messaggi statici e solo testuali perdono rapidamente di efficacia. Paesi come Gambia, Turkmenistan, Islanda, Malesia e Uzbekistan hanno tutti aumentato le dimensioni delle avvertenze dall'ultima edizione del rapporto, mentre il Nepal è andato ancora oltre, adottando una novità mondiale: una copertura del 100% su entrambi i lati dei pacchetti di sigarette. Sebbene ritardata da una contestazione legale, la mossa del Nepal rappresenta una pietra miliare simbolica: il primo Paese a far scomparire completamente il marchio dalle pagine principali dei pacchetti di sigarette.

Nel frattempo, un numero crescente di paesi ha introdotto ulteriori livelli di comunicazione all'interno del pacchetto o sulle sigarette stesse. Il Canada è stato il primo paese nel 2024 a richiedere avvertenze sanitarie dirette sulle singole sigarette, seguito dall'Australia nel 2025. Queste “avvertenze sul pacchetto” sono visibili ad ogni boccata, raggiungono i consumatori anche quando le sigarette sono vendute singolarmente e inviano un segnale forte che “non esistono sigarette sicure”.

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L'Australia è diventata anche il secondo Paese, dopo il Canada, ad aver introdotto l'obbligo di inserire nei pacchetti informazioni sulla cessazione del fumo e messaggi di educazione sanitaria. Gli inserti, a lungo utilizzati dall'industria del tabacco a fini promozionali, vengono ora riutilizzati per fornire informazioni di supporto basate su dati scientifici ai fumatori che desiderano smettere.

Il rapporto sottolinea inoltre il continuo passaggio a livello globale verso il packaging neutro, una misura che elimina tutti i loghi, i colori e i disegni dei marchi dai pacchetti di sigarette, lasciando solo uno sfondo e un testo standardizzati e monotoni. A partire dal 2025, 27 paesi hanno adottato il packaging neutro e 44 in totale stanno implementando o sviluppando una legislazione in tal senso. Di recente si sono aggiunti alla lista l'Islanda e la Siria, con un'implementazione prevista entro il 2027.

Al di là dei numeri, l'edizione 2025 riflette un cambiamento qualitativo: una crescente convergenza tra paesi con livelli di reddito molto diversi. Quella che un tempo era una misura pionieristica limitata a una manciata di nazioni ricche si è ora diffusa ai piccoli Stati insulari, ai paesi a basso reddito e a intere regioni. Da Timor Est e Mauritius alla Turchia e alla Nuova Zelanda, i paesi stanno progressivamente smantellando l'ultima roccaforte del marketing dell'industria del tabacco: il pacchetto di sigarette stesso.

Il rapporto del 2025 presenta quindi un quadro duplice: da un lato un notevole slancio politico, dall'altro alcune eccezioni stagnanti. Esso celebra il crescente consenso internazionale sul fatto che le confezioni di tabacco debbano riportare informazioni veritiere sul prodotto che contengono, ma punta anche i riflettori sui paesi ricchi che restano indietro, tra cui la Svizzera, dove le avvertenze obsolete e poco visibili rimangono ben al di sotto degli standard globali.

Svizzera: nessun miglioramento, a parte un piccolo tocco cosmetico giallo

In Svizzera, tutti i tentativi di introdurre il packaging neutro durante il dibattito sulla nuova Legge Federale sui Prodotti del Tabacco (LPTab) – entrata in vigore il 1° ottobre 2024 – sono stati sistematicamente bloccati in Parlamento sotto la pressione della lobby del tabacco. Il risultato, dopo anni di stallo, è una riforma che si riduce a poco più di un cambiamento cosmetico.

Le avvertenze sanitarie sono passate dal bianco al giallo e le immagini saranno finalmente rinnovate, ma rimarranno confinate sul retro del pacchetto, invece di occupare lo spazio più visibile sulla parte anteriore, come raccomandato dalla Convenzione quadro dell'OMS per la lotta al tabagismo (WHO FCTC). Le immagini più crude ed efficaci, che secondo ricerche internazionali stimolano maggiormente l'intenzione di smettere di fumare, sono state accuratamente escluse.

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Un po' di giallo al posto del bianco, ma le immagini rimangono dietro. A destra una confezione neutra inglese della stessa marca.

A un anno dall'entrata in vigore della legge, la situazione sul campo è profondamente deludente. I controlli sul campo condotti alla fine di settembre 2025 in una quindicina di punti vendita al dettaglio tra Berna e Friburgo hanno rivelato che meno di un terzo dei pacchetti di sigarette esponeva le nuove avvertenze. Peggio ancora, nessuno snus o bustina di nicotina – che già non rispettavano i requisiti di base in materia di etichettatura – era stato aggiornato. Lo stesso vale per la maggior parte dei prodotti di sigarette elettroniche, dove solo pochi marchi isolati riportano i nuovi messaggi. I rivenditori online continuano a mostrare immagini obsolete e non conformi, anche per i marchi di sigarette standard.

Sebbene la nuova legge concedesse al settore un intero anno di transizione, la sua applicazione sembra praticamente inesistente. Ai produttori e ai rivenditori viene ora concesso ancora più tempo per “svendere le vecchie scorte”, senza un chiaro meccanismo di controllo che determini quando tali scorte saranno realmente esaurite o se vengono silenziosamente rifornite.

Per un Paese che va fiero della precisione delle proprie normative, l'approccio della Svizzera si distingue come un esempio di deliberata inerzia. Mentre oltre 130 Paesi in tutto il mondo hanno implementato avvertenze illustrate di grandi dimensioni a rotazione e 27 hanno adottato il packaging neutro, la Svizzera rimane ancorata a un'etichettatura obsoleta, frammentata e debole che protegge l'industria del tabacco in modo molto più efficace di quanto non protegga la salute pubblica.

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