Il Parlamento approva il divieto delle sigarette elettroniche monouso – Un segnale a favore della protezione dell’ambiente e della gioventù

Oggi il Consiglio degli Stati ha approvato un chiaro divieto di vendita per le cosiddette “Puff”, ovvero sigarette elettroniche monouso. In tal modo, segue il Consiglio nazionale, che già nel giugno 2024 aveva accolto a larga maggioranza una mozione in tal senso del consigliere nazionale Christophe Clivaz (VS, Les Verts). Sebbene il Consiglio federale avesse raccomandato il rigetto della mozione, il Parlamento lancia così un forte segnale a favore della protezione della gioventù e dell’ambiente.

Le sigarette elettroniche monouso sono sgargianti, fruttate, economiche e per questo particolarmente popolari tra i giovani. Allo stesso tempo, sono un prodotto con un elevato potenziale di dipendenza e con un impatto ambientale disastroso. Presenti sul mercato svizzero dal 2020, godono di una crescente popolarità, soprattutto tra i giovani. Il consumo di sigarette elettroniche (anche monouso) è in forte aumento. Già nel 2023, il 16% dei giovani tra i 15 e i 24 anni faceva uso di e-sigarette (indagine «Salute e lifestyle» dell’UFSP). Si tratta di dieci punti percentuali in più rispetto alla media dell’intera popolazione.

AT Svizzera è stata una delle prime organizzazioni di salute pubblica in Europa a criticare pubblicamente questi prodotti già nel 2020 – in piena pandemia – quando fecero la loro comparsa improvvisa sul mercato, passando in gran parte inosservati dalle autorità (fonte: AT Svizzera).

Molti altri problemi irrisolti con le sigarette elettroniche monouso

L’inquinamento ambientale e l’abbandono dei rifiuti restano problemi irrisolti: le sigarette elettroniche monouso sono composte da una combinazione di plastica, rifiuti elettronici (contenenti metalli pesanti) e residui chimici tossici, che spesso finiscono direttamente nella natura o nei normali rifiuti – dove non dovrebbero trovarsi. Inoltre, causano ripetutamente incendi nei centri di riciclaggio.

Un sistema di restituzione che non funziona: secondo il laboratorio cantonale di Basilea-Città, nove importatori su dieci non pagano la tassa di smaltimento prevista dalla legge. Anche la restituzione dei dispositivi usati non funziona: secondo Sens eRecycling, l’operatore del sistema, il tasso di ritorno è «molto basso».

I divieti per le sigarette elettroniche monouso si diffondono

Anche a livello internazionale cresce la resistenza contro le sigarette elettroniche monouso. Belgio, Francia e Regno Unito hanno recentemente adottato o attuato divieti nazionali di vendita. In Germania è in corso un dibattito politico su un simile divieto. Anche la Nuova Zelanda, ad esempio, ha vietato le sigarette elettroniche monouso per il loro impatto sull’ambiente e sulla salute dei giovani.

In Svizzera, oltre al Parlamento federale, anche diversi Cantoni si sono già attivati: Giura, Vallese e Berna hanno già emesso divieti di vendita; Basilea-Città, Ticino, Soletta, Sciaffusa, Ginevra e Vaud sostengono apertamente un tale divieto o stanno valutandone l’attuazione.

Conclusione

Con la decisione odierna, il Parlamento dimostra di dare priorità alla protezione dell’ambiente e della salute dei giovani – permettendo così alla Svizzera di rimanere al passo con gli sviluppi internazionali. Ora spetta al Consiglio federale attuare rapidamente ed efficacemente il divieto di vendita.

Articoli correlati