- 08.09.2025
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FFS: misure più severe nei confronti delle fumatrici e dei fumatori recalcitranti
Per ricordare con maggiore fermezza le norme vigenti e in particolare il divieto di fumare, da quest’estate le FFS stanno mettendo alla prova un dispositivo pilota in cinque stazioni, ossia Soletta, Bienne, Burgdorf, La Chaux-de-Fonds e Zurigo Hardbrücke. Segnaletica rafforzata, posacenere rimossi o sigillati: l’obiettivo dell’operazione è rendere più visibile e meglio rispettato il divieto di fumare o svapare sui marciapiedi lungo i binari.

© SBB CFF FFS.
Nonostante il divieto, infatti, il fumo in questi luoghi rimane un problema. In Svizzera, le stazioni ferroviarie sono ufficialmente senza fumo dal 2019, secondo una regolamentazione adottata dall’Unione dei trasporti pubblici (UTP). Ad eccezione di due zone per marciapiede, chiaramente segnalate e dotate di posacenere, è vietato fumare o svapare mentre si attende il treno. Una decisione accolta con favore dalla maggior parte dell’utenza, desiderosa di viaggiare in un ambiente più pulito e in un’atmosfera più respirabile. Tuttavia, a sei anni dalla sua entrata in vigore il divieto, di fatto, fatica ancora a imporsi.
Nel mirino le stazioni più problematiche
Di fronte all’aumento dei reclami da parte delle viaggiatrici e dei viaggiatori, le FFS hanno deciso di intervenire con maggiore fermezza. Le stazioni nelle quali mettere alla prova il dispositivo pilota non sono state scelte a caso, poiché sono quelle che registrano il maggior numero di reclami per mancato rispetto del divieto di fumare o svapare.
A Bienne, ad esempio, una segnaletica imponente circonda la stazione ed è onnipresente al suo interno, dove ricorda alle viaggiatrici e ai viaggiatori che è possibile fumare solo nelle aree appositamente previste a questo scopo. Le FFS desiderano ribadire con fermezza le regole in vigore. Il test durerà sei mesi, al termine dei quali sarà tratto un primo bilancio.
Un problema sanitario prima ancora che un fastidio olfattivo
Il problema va oltre il semplice fastidio olfattivo, poiché il fumo passivo continua a essere una minaccia ben reale per la salute. Il fumo di tabacco contiene oltre 7000 sostanze chimiche, di cui circa 70 cancerogene. Pur se all’aria aperta, in uno spazio parzialmente coperto o in caso di forte affluenza l’esposizione può essere significativa. Il fumo passivo è sempre nocivo, non esiste una soglia di esposizione minima. Le viaggiatrici e i viaggiatori vulnerabili – bambine e bambini, donne incinte, persone anziane o colpite da malattie croniche – sono particolarmente a rischio.
A Ginevra, il dibattito ha già compiuto ulteriori progressi: dalla scorsa primavera è vietato fumare in alcuni spazi pubblici all’aperto, quali le fermate degli autobus o i parchi giochi. Per chi trasgredisce sono previste multe fino a 1000 franchi. Un segnale forte, che potrebbe ispirare altri cantoni.
Per le associazioni di prevenzione, la sfida è duplice. Non si tratta solo di proteggere la popolazione dal fumo passivo, ma anche di fare in modo che il gesto di fumare non sia più considerato normale. Infatti, vedere qualcuno che fuma sul marciapiede lungo un binario oppure alla fermata del bus è anche un messaggio implicito per la fascia più giovane della popolazione, ossia: «fumare è un’abitudine del tutto banale». Al contrario, occorre che il fumo, che ogni anno provoca 9500 decessi nella sola Svizzera, non sia più considerato un’abitudine senza conseguenze.
In Svizzera tre persone su quattro hanno diritto a un’aria più salubre
Rendendo la sigaretta meno visibile e facilitando la convivenza tra la popolazione che fuma e quella che non fuma, le FFS partecipano a un movimento di fondo in favore di spazi pubblici più salubri. Gli esiti dell’esperimento pilota saranno seguiti con attenzione: se saranno soddisfacenti, altre stazioni ferroviarie potrebbero presto rafforzare i loro dispositivi.
In Svizzera la questione del fumo negli spazi pubblici resta delicata. Tuttavia, è evidente che in un paese in cui la maggioranza della popolazione (ossia il 75% circa) non fuma, la domanda di luoghi dove non si consuma tabacco è in aumento e le istituzioni devono adeguarsi. Le stazioni ferroviarie, luoghi di passaggio per eccellenza, ne sono un simbolo.
Il mancato rispetto del divieto di fumare nelle stazioni ferroviarie mette in evidenza la necessità di modificare e rafforzare la legge federale concernente la protezione contro il fumo passivo, entrata in vigore nel 2010 e oggi troppo debole. Le lamentele delle persone che frequentano le stazioni ferroviarie mostrano concretamente quanto questa legge non riesca a proteggere efficacemente la popolazione che non fuma, in particolare le fasce più giovani e più vulnerabili.

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