Verso una Svizzera senza tabacco né nicotina
L’Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo (AT Svizzera) è il centro di competenza per la prevenzione del tabagismo in Svizzera. Quale organizzazione mantello in questo ambito, AT Svizzera conta oggi tra i suoi aderenti oltre 50 associazioni. Essa offre ai suoi membri una vasta rete di esperte e esperti, e fornisce loro conoscenze specialistiche sul controllo e la prevenzione del tabagismo. Con i suoi servizi, che sono fondati su dati scientifici consolidati, e la sua rete di contatti, che conta tutti i principali enti attivi su questo fronte, la nostra associazione si impegna per fare in modo che la popolazione svizzera possa vivere in buona salute e liberarsi dalla dipendenza dal fumo. Al contempo, AT Svizzera offre il suo aiuto alle persone che desiderano smettere di fumare e disintossicarsi dalla nicotina.
Purtroppo, gran parte della popolazione svizzera considera ancora «normale» il consumo di prodotti di tabacco e di nicotina. Pertanto, un importante asse strategico di AT Svizzera è attirare l’attenzione su questo aspetto e rimetterlo in discussione (denormalizzazione del consumo). Un’altra priorità del nostro lavoro è la protezione dei giovani: AT Svizzera vorrebbe riuscire a persuadere chi fuma che la migliore soluzione è senz’altro smettere. Infine, la nostra associazione mira a rafforzare la protezione di tutta la popolazione dal fumo passivo.
29.09.2021 |News
La FCTC non potrà essere ratificata
Oramai è chiaro: con la sua nuova legge sui prodotti del tabacco, che è la più lassista d’Europa, la Svizzera si dota di un sistema di protezione del tutto inefficace rispetto all’impatto della pubblicità in questo settore. Non solo, ma ciò rende anche impossibile la ratifica della Convenzione quadro dell’OMS per la lotta al tabagismo (FCTC), come ha sottolineato il consigliere federale Alain Berset.
Le restrizioni previste finora, del tutto insufficienti rispetto all’impatto della pubblicità e delle sponsorizzazioni, impedivano alla Svizzera di ratificare la Convenzione quadro per la lotta al tabagismo (FCTC) dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) – e purtroppo la nuova legge sui prodotti del tabacco non potrà cambiare nulla a questa situazione. Al termine dei dibattiti alle Camere, il ministro della salute Alain Berset (PS) ha espresso il suo disappunto, dichiarando che il disegno di legge non costituisce un grande passo avanti e che i requisiti per la ratifica della FCTC continuano a non essere soddisfatti.
La Svizzera rimane così uno degli ultimi paesi occidentali a non aver ratificato questa Convenzione quadro.
I bambini e gli adolescenti non sono sufficientemente protetti
Durante la sessione autunnale, le Camere federali si sono accordate unicamente su restrizioni minime della pubblicità. La sola pubblicità che d’ora in poi sarà vietata a livello federale è quella che era già stata vietata nella maggior parte dei Cantoni o la cui importanza per l’industria del tabacco sta diminuendo: cartelloni, spot nei cinema, pubblicità nei trasporti pubblici e negli edifici pubblici, come pure nei centri sportivi e in occasione di incontri e partite. Le restrizioni che sono state decise per quanto riguarda i media su carta e online corrispondono all’accordo già adottato volontariamente dal settore, che d’altronde è formulato in modo da restare inefficace.
Paragone con la situazione attuale
Per altre informazioni sulla convenzione quadro dell’OMS: https://www.at-schweiz.ch/it/temi/internazionale/oms-convenzione-quadro
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