Verso una Svizzera senza tabacco né nicotina
L’Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo (AT Svizzera) è il centro di competenza per la prevenzione del tabagismo in Svizzera. Quale organizzazione mantello in questo ambito, AT Svizzera conta oggi tra i suoi aderenti oltre 50 associazioni. Essa offre ai suoi membri una vasta rete di esperte e esperti, e fornisce loro conoscenze specialistiche sul controllo e la prevenzione del tabagismo. Con i suoi servizi, che sono fondati su dati scientifici consolidati, e la sua rete di contatti, che conta tutti i principali enti attivi su questo fronte, la nostra associazione si impegna per fare in modo che la popolazione svizzera possa vivere in buona salute e liberarsi dalla dipendenza dal fumo. Al contempo, AT Svizzera offre il suo aiuto alle persone che desiderano smettere di fumare e disintossicarsi dalla nicotina.
Purtroppo, gran parte della popolazione svizzera considera ancora «normale» il consumo di prodotti di tabacco e di nicotina. Pertanto, un importante asse strategico di AT Svizzera è attirare l’attenzione su questo aspetto e rimetterlo in discussione (denormalizzazione del consumo). Un’altra priorità del nostro lavoro è la protezione dei giovani: AT Svizzera vorrebbe riuscire a persuadere chi fuma che la migliore soluzione è senz’altro smettere. Infine, la nostra associazione mira a rafforzare la protezione di tutta la popolazione dal fumo passivo.
03.09.2021 |News
I consigli di lettura di AT-Svizzera
The Devil’s Playbook: l’industria del tabacco, Juul e la dipendenza di una nuova generazione
Immagine: www.penguinrandomhouse.com
Lauren Etter, reporter per Bloomberg News, pubblica con il titolo «The Devil’s Playbook» i risultati della sua indagine dedicata all’ascesa della sigaretta elettronica e al suo crollo, sulla scia di polemiche e gravi inganni. Racconta in particolare la storia dei due giovani prodigi della tecnologia ed ex fumatori James Monsees e Adam Bowen, che nel 2006 misero a punto un prototipo di dispositivo per il rilascio di nicotina poi lanciato sul mercato quale «contributo alla salute pubblica» e alternativa ai dispositivi che bruciano il tabacco, considerati più dannosi. Il libro descrive le numerose modifiche alle quali è stata sottoposta l’invenzione di Monsees e Bowen, il Juul, che vaporizza il liquido contenente nicotina, così come l’attenzione dedicatagli dalle avide multinazionali del tabacco, ben decise a cogliere qualsiasi opportunità per sviluppare la loro versione del vaporizzatore a penna (vape pen). Grazie a vaste ricerche e a numerose interviste con insider, Etter ha scavato in profondità nel funzionamento di questa industria controversa, attraversata dagli scandali, contraddistinta dalla cupidigia e dall’egoismo di tutti i suoi attori e teatro di lotte politiche all’ultimo sangue.
«Giornalismo avvincente che analizza la triplice minaccia costituita dalla sigaretta elettronica, dalla nicotina (con la dipendenza che l’accompagna) e dall’avidità delle multinazionali del tabacco»
Qui un articolo che presenta il libro (in inglese):
Più notizie
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Protezione dal fumo passivo
La richiesta di ambienti interni liberi dal fumo si basa sulla chiara evidenza dei danni alla salute causati dal fumo passivo. Anche in Svizzera, la ricerca scientifica ha dimostrato gli effetti positivi sulla salute della protezione legale contro il fumo passivo.
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