Verso una Svizzera senza tabacco né nicotina
L’Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo (AT Svizzera) è il centro di competenza per la prevenzione del tabagismo in Svizzera. Quale organizzazione mantello in questo ambito, AT Svizzera conta oggi tra i suoi aderenti oltre 50 associazioni. Essa offre ai suoi membri una vasta rete di esperte e esperti, e fornisce loro conoscenze specialistiche sul controllo e la prevenzione del tabagismo. Con i suoi servizi, che sono fondati su dati scientifici consolidati, e la sua rete di contatti, che conta tutti i principali enti attivi su questo fronte, la nostra associazione si impegna per fare in modo che la popolazione svizzera possa vivere in buona salute e liberarsi dalla dipendenza dal fumo. Al contempo, AT Svizzera offre il suo aiuto alle persone che desiderano smettere di fumare e disintossicarsi dalla nicotina.
Purtroppo, gran parte della popolazione svizzera considera ancora «normale» il consumo di prodotti di tabacco e di nicotina. Pertanto, un importante asse strategico di AT Svizzera è attirare l’attenzione su questo aspetto e rimetterlo in discussione (denormalizzazione del consumo). Un’altra priorità del nostro lavoro è la protezione dei giovani: AT Svizzera vorrebbe riuscire a persuadere chi fuma che la migliore soluzione è senz’altro smettere. Infine, la nostra associazione mira a rafforzare la protezione di tutta la popolazione dal fumo passivo.
02.12.2022 |Comunicati stampa
Arginare il consumo di tabacco: la Svizzera di nuovo penultima nella classifica europea
La Svizzera perde un altro posto, scivolando al 36° su 37, nella «Tobacco Control Scale», la classifica pubblicata dall’Associazione delle leghe europee contro il cancro (ECL), che mette a confronto i paesi europei per quanto concerne le misure adottate in vista di prevenire il tabagismo. ECL riassume la situazione così: «La Svizzera rimane la grande favorita delle multinazionali del tabacco.» Questo pessimo risultato non sorprende l’Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo. Al primo posto della classifica si trova ora l’Irlanda.
La Svizzera si aggiudica il penultimo posto, appena davanti alla Bosnia-Erzegovina, che figura nella classifica per la prima volta. Da dieci anni il nostro paese non smette di scivolare verso il basso della graduatoria e ha di nuovo perso una posizione rispetto al 2019 (2013: 18° posto, 2016: 21° posto, 2019: 35° posto). Negli ultimi anni nessun altro paese europeo ha ottenuto risultati così desolanti.
Se nell’attuazione dell’iniziativa popolare «Giovani senza tabacco» il Parlamento seguirà quanto proposto dal Consiglio federale, la Svizzera riuscirà per lo meno a riguadagnare tre o quattro posizioni. Per la prima volta, raccoglierebbe un buon punteggio nella categoria «Limitazione della pubblicità sul tabacco», continuando tuttavia a ottenere un punteggio pessimo in tutte le altre categorie (prezzi, protezione dal fumo passivo, avvertimenti sui prodotti e così via).
Imposta sul tabacco troppo bassa
In Svizzera, ad esempio, le tasse sul tabacco sono troppo basse rispetto ai livelli dei salari e dei costi. Mentre l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) raccomanda un’aliquota d’imposta di almeno 75%, quella applicata in Svizzera è del 60% circa. Presto il Parlamento si occuperà della revisione parziale della legge federale sull’imposizione del tabacco, che prevede di tassare le sigarette elettroniche per motivi legati alla protezione dei giovani. Un progresso al quale l’Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo e le sue organizzazioni membro guardano con soddisfazione. Purtroppo, però, il Consiglio federale non ha il coraggio di procedere a una revisione completa di questa legge e rinuncia a proporre un aumento globale dell’imposta su tutti i prodotti di tabacco.
Il rapporto (versione integrale)
Scaricare il comunicato stampa
Se ha domande, La preghiamo di rivolgersi a
Thomas Beutler,
thomas.beutler@at-schweiz.ch / 031 599 10 25