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13.04.2023 |News

Per la salute vascolare, il consumo di tabacco comporta rischi analoghi alle sigarette

Un recente studio apparso sull’American Journal of Preventive Medicine ha esaminato l’incidenza di arteriopatie obliteranti periferiche (note anche con l’acronimo PAD, per peripheral artery desease) tra le persone che consumano tabacco non fumato. Secondo i risultati emersi, il consumo di tabacco da masticare e di tabacco da fiuto comporta un rischio due volte più elevato di soffrire di questo tipo di arteriopatie.

«La correlazione tra consumo di sigarette, malattie cardiovascolari e PAD è noto da tempo. Gli effetti nocivi dovuti all’esposizione alla nicotina e al consumo di prodotti che non comportano una combustione del tabacco sono invece molto meno documentati. I nostri risultati si basano su ricerche precedenti, concentratesi sul tabacco non fumato, le malattie cardiache e gli ictus, e che sono riuscite a stabilire una correlazione tra il consumo di questi prodotti e l’insorgere delle PAD», spiega Jeremy R. Van't Hof (MD, MS, Lillehei Heart Institute & Cardiovascular Division, Department of Medicine, University of Minnesota Medical School, Minneapolis, MN, USA), autore principale dello studio.

L’équipe di ricerca ha analizzato i dati concernenti 14’344 persone che hanno preso parte allo studio Atherosclerosis Risk in Communities (ARIC). Avviato alla fine degli anni Ottanta, ARIC ha seguito per oltre trent’anni la salute di adulte e adulti negli Stati Uniti. All’inizio l’età media dei partecipanti era di 54 anni; la parte di donne era del 54.8% e quella di persone di colore del 26.4%.

L’équipe di ricerca ha classificato i partecipanti in base al consumo di tabacco fumato e non fumato, concentrandosi in seguito su quelle e quelli che hanno sviluppato un’arteriopatia obliterante periferica (rintracciati grazie ai codici di ricovero ospedaliero per PAD o per rivascolarizzazione degli arti inferiori). Dopo l’aggiustamento dei dati in funzione dei fattori di rischio socio-demografici e cardiovascolari, è emerso che il consumo di tabacco non fumato comporta un rischio due volte superiore di soffrire di una PAD. Questo aumento del rischio è stato osservato solo nelle persone che all’inizio dello studio non avevano ancora fumato.

Il tasso di diagnosi di PAD è stato di 4.4 su 1’000 anni-persona tra le consumatrici e i consumatori di tabacco non fumato e di 3.4 su 1’000 anni-persona tra le fumatrici e i fumatori di sigarette. A fronte sono stati recensiti solo 1.3 casi di PAD su 1’000 anni-persona tra le partecipanti e i partecipanti che non hanno mai consumato tabacco in nessuna forma.

Va sottolineato il fatto che non è stato constatato alcun rischio supplementare tra le persone che consumano sia tabacco non fumato sia sigarette. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che il rischio di PAD dovuto al consumo di sigarette è già così elevato che l’esposizione supplementare al tabacco non fumato ha solo un effetto trascurabile su di esso.

Negli Stati Uniti, gli sforzi dispiegati dallo Stato sul fronte della salute pubblica negli ultimi 40 anni sono riusciti a ridurre il consumo di sigarette; tuttavia, il consumo di tabacco non fumato è in aumento, poiché nel 2019 il 2.4% delle persone adulte intervistate ha affermato di consumare prodotti di questa categoria. Il tabacco non fumato è sovente considerato un modo di consumare nicotina più 'pulito' e innocuo rispetto alle sigarette, tanto che alcuni lo raccomandano per smettere di fumare.

«Il nostro studio dimostra che i prodotti di tabacco non fumato, pur evitando di esporre la consumatrice o il consumatore agli effetti nocivi della combustione, hanno un impatto negativo sulla salute vascolare. È importante che le mediche e i medici comprendano queste ripercussioni sanitarie, sottopongano le loro pazienti e i loro pazienti a uno screening per tutte le forme di consumo di tabacco e nicotina e offrano loro una consulenza adeguata», spiega il dottor Van't Hof.

Per concludere, egli precisa che i benefici o i danni effettivi del consumo di tabacco mediante vaporizzazione rimangono incerti e spiega che lo studio non ha preso in considerazione il consumo di sigarette elettroniche poiché i dati ARIC che ha utilizzato sono stati raccolti prima che questo tipo di prodotti giungesse sul mercato.

 

Per approfondire questo tema: Jeremy R. Van't Hof et al, Association of Smokeless Tobacco Use With Incident Peripheral Artery Disease: Results From the Atherosclerotic Risk in Communities Study, American Journal of Preventive Medicine (2023). DOI: 10.1016/j.amepre.2023.01.001

Informazioni sulla rivista: American Journal of Preventive Medicine

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