La prevenzione del tabagismo nei ragazzi e adolescenti

21.02.2023

La prevenzione primaria del tabagismo nei ragazzi e negli adolescenti rappresenta la pietra angolare e il “tallone d’Achille” delle politiche di controllo del tabacco, in quanto questa fascia di età rappresenta per le industrie del tabacco (Big Tobacco) la grande prateria in cui cacciare “a mani basse” per sopperire al business che regolarmente viene eroso dai decessi per patologie fumo-correlate (8 milioni/anno nel mondo) e dai fumatori che abbandonano il tabacco.

di Vincenzo Zagà

 

Purtroppo, il problema del tabagismo è caratterizzato da un elevatissimo grado di complessità a causa dei molti attori e fattori coinvolti che lo determinano, lo manipolano e lo subiscono. A ciò, oggi si aggiunge la diversificazione e la complessità dei nuovi prodotti a base di nicotina.

Oltre alle caratteristiche individuali, personologiche e psicologiche, dei soggetti che sono esposti al rischio di fumare, che fumano, che vogliono smettere di fumare o che sono ex-fumatori, un ruolo importante viene svolto dalle variabili sociali.

Esse abbracciano una vasta gamma di eventualità che, fra le altre, comprendono le caratteristiche sociodemografiche dei fumatori, l’ambiente familiare ed extra familiare al quale sono esposti e la società in cui vivono. [1]

Tali variabili sociali debbono essere considerate in uno scenario più ampio in cui gli interventi preventivi e terapeutici, le politiche e le strategie di contenimento del problema fumo, per essere efficaci, dovrebbero ricalcare un sistema molto complesso, con azioni realizzate a più livelli, in modo sinergico e convergente.

I fattori sociali, siano essi rappresentati dalle caratteristiche sociodemografiche del fumatore, dall’ambiente familiare ed extra-familiare o dalla società sono elementi importanti e di cui tenere conto quando si affronta il problema del tabagismo. Essi hanno implicazioni interessanti nella determinazione dell’iniziazione al fumo, della sua prosecuzione e cessazione. Per questo sono anche strettamente correlati con la prevenzione che rappresenta un atto fondamentale in questo campo in quanto il fumo è la prima causa evitabile di morte e malattia nei paesi più sviluppati. In particolare, le campagne di prevenzione primaria sono prioritarie, soprattutto se rivolte a giovani e giovanissimi ed in generale a quelle categorie più disagiate come soggetti con basso livello culturale o socioeconomico, maggiormente esposte al rischio di iniziare a fumare.

Gli interventi rivolti ai ragazzi in età scolare contro il tabacco sono numerosi e, di questi, alcuni molto interessanti per la loro efficacia. Uno studio realizzato ad Oxford sottolinea come i “programmi in ambito scolastico hanno il merito di toccare e raggiungere tutti i ragazzi ma devono essere combinati ad azioni più globali” [2].

Il loro impatto infatti sarebbe più importante ed incisivo se “gli insegnanti fossero essi stessi formati e non fumatori, se l’ambiente familiare fosse anch’esso attivo nella lotta contro il tabagismo e se globalmente la società moltiplicasse le sue iniziative per rendere il tabagismo socialmente inaccettabile” [1, 2].

D’altro canto, gli stati nazionali dovrebbero attuare politiche efficaci di contrasto come:

a) evitare l’accessibilità al tabacco a tutti i tipi di sigarette elettroniche che erogano nicotina e ai prodotti a tabacco riscaldato che è una variabile che condiziona enormemente l’iniziazione ed il mantenimento del fumo di tabacco, con leggi stringenti di divieto per i minori. A questo riguardo va ricordato un concetto relativamente nuovo ma certamente misconosciuto agli operatori sanitari e ancor più alla popolazione generale, ovvero che la nicotina si comporta come una droga gateway come hanno dimostrato Erik e Denise Kandel [3]. In pratica secondo questi Autori, con la dimostrazione biologico e molecolare di quanto già era suggestivo dagli studi epidemiologici e clinici, hanno dimostrato che la nicotina, assunta cronicamente in tutte le sue forme di assunzione. si comporterebbe come un “Cavallo di Troia” per tutte le altre droghe. Le critiche contro l’effetto gateway sono già state trattate e l’evidenza che le nuove sigarette elettroniche inducano al consumo di altri prodotti contenenti tabacco e nicotina è in crescita. [4]

b) aumentare il costo delle sigarette che si è rivelata un’ottima misura di prevenzione primaria del tabagismo [5, 6];

c) rispettare pienamente l’art. 13 FCTC [7] e contrastare con normative ad hoc l’influenza di Big Tobacco tramite i social media (siti web, face book, Instagram, twitter, tiktok);

d) rispettare e rafforzare le leggi antifumo a scuola e nei luoghi pubblici e privati aperti al pubblico;

e) estendere a livello nazionale nelle scuole quei programmi di provata efficacia nella prevenzione del tabagismo con la raccomandazione forte che in questo ambito i risultati di efficacia vanno attesi sul medio-lungo termine, come avviene nella Smoke Free Class Competition (SFCC), al fine di concedere tempo sufficiente per la maturazione degli studenti e l'interiorizzazione dell'esperienza e delle conoscenze sul fumo di tabacco suoi contenuti [8, 9].

In conclusione, appare ineludibile, perché la prevenzione primaria del tabagismo non continui ad essere il tallone d’Achille” nel controllo del tabacco, che questi interventi, per essere pienamente efficaci, dovrebbe essere integrati con un insieme di misure che rendano il tabacco “socialmente inaccettabile”.

 

Il Dott. Vincenzo Zagà è un importante medico pneumologo italiano, con numerosi anni d’esperienza a Bologna. È stato co-fondatore, nel 1999, della Società Italiana di Tabaccologia (SITAB) di cui è stato anche presidente dal 2017 al 2021. È stato inoltre co-fondatore della rivista scientifica Tabaccologia, di cui fin dalla nascita è caporedattore.

L’impegno del Dott. Zagà non è solo medico e scientifico, ma anche di comunicazione e di informazione, poiché possiede anche una formazione di giornalista ed è attivo in questo campo da quasi vent’anni.

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1 Paavola M, Vartiainen E, Puska P. Predicting adult smoking: the influence of smoking during adolescence and smoking among friends and family. Health Educ Res 1996;11(3):309–15. https://academic.oup.com/her/article/11/3/309/578665?login=false.

2 Peterson AV, Kealey KA, Mann SL, et al. Hutchinson Smoking Prevention Project: long-term randomized trial in school-based tobacco use prevention--results on smoking. J Natl Cancer Inst 2000;92(24):1979–91.

3 Kandel ER, Kandel DB. Shattuck Lecture. A molecular basis for nicotine as a gateway drug. N Engl J Med 2014;371(10):932–43.

4 Chapman S, Bareham D, Maziak W. The Gateway Effect of E-cigarettes: Reflections on Main Criticisms. Nicotine Tob Res 2019;21(5):695–98.

5 Istituto Superiore di Sanità. World No Tobacco Day 2014: aumentare la tassazione sui prodotti del tabacco 2014. Available at: https://www.epicentro.iss.it/fumo/NoTab14.

6 Yeh C-Y, Schafferer C, Lee J-M, et al. The effects of a rise in cigarette price on cigarette consumption, tobacco taxation revenues, and of smoking-related deaths in 28 EU countries-- applying threshold regression modelling. BMC Public Health 2017;17(1):676. doi:10.1186/s12889-017-4685-x [published Online First: 21 September 2017].

7 WHO. WHO Framework Convention on Tobacco Control. Geneva: World Health Organization 2003.

8 Zagà V, Giordano F, Gremigni P, et al. Are the school prevention programmes - aimed at de-normalizing smoking among youths - beneficial in the long term? An example from the Smoke Free Class Competition in Italy. Ann Ig 2017;29(6):572–83.

9 Cosci F, Zagà V, Bertoli G, et al. Significant others, knowledge, and belief on smoking as factors associated with tobacco use in italian adolescents. ISRN Addict 2013;2013:968505. doi:10.1155/2013/968505 [published Online First: 27 November 2012].